Fisioterapia per la frattura dell'ulna
In questo articolo parliamo delle fratture dell’ulna, che si verificano sulla parte ossea più esterna dell’avambraccio. Per far comprendere meglio il lavoro che andremo a fare con la fisioterapia, vi spiegherò prima cos’è l’ulna, dove si trova, che movimenti ci fa compiere e anche quali tipi di frattura potremmo trovarci a dover curare.
L’ulna è l’osso pari che, insieme al radio, compone ciascun avambraccio. L’avambraccio è quella regione anatomica dell’arto superiore compresa tra il braccio e la mano.
Appartiene alla categoria delle ossa lunghe e si articola:
Se teniamo le braccia vicino al corpo con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, l’ulna è l’osso più vicino al vostro corpo e il radio è quello più vicino al vostro pollice.
L’ulna diventa più grande man mano che si avvicina al gomito dove forma quella caratteristica sporgenza, chiamata olecrano.
Il movimento principale dell’avambraccio è la rotazione: ovvero portare il nostro palmo della mano verso l’alto o verso il basso. L’ulna rimane immobile mentre il radio ruota su stesso. Il movimento che ne risulta è quello che utilizziamo ad esempio per avvitare una lampadina.
Le fratture dell’avambraccio possono influire sulla capacità di ruotare il braccio, piegare e raddrizzare il polso ed il gomito.
L’ulna compie due funzioni di grande importanza.
L’osso può rompersi superficialmente o può rompersi in molti frammenti. I frammenti rotti potrebbero essere allineati (frattura composta) o potrebbero essere fuori posto (frattura scomposta). L’osso potrebbe rompersi e sporgere attraverso la cute; in questo caso si chiamerà frattura esposta e richiederà delle cure mediche immediate per evitare il rischio di infezione.
Per rompere il radio o l’ulna è necessaria una forza considerevole, negli adulti, quindi, è molto frequente che si rompano entrambe, ma se si rompe un solo osso in genere l’ulna, solitamente è la conseguenza di un colpo diretto come quando lo solleviamo per difenderci da qualche pericolo.
Altre cause di fratture dell’avambraccio possono essere:
In presenza di una frattura d’ulna di solito il dolore è immediato ed è molto probabile che sia necessario sostenere il braccio fratturato; lo stesso potrebbe presentare delle deformità, nel caso di frattura scomposta o esposta ed ove ci sia il coinvolgimento del radio.
Altri segni e sintomi che potrebbero presentarsi sono:
Il consiglio in presenza di uno o più segni o sintomi è quello di recarsi in pronto soccorso. I medici qui potranno fare diversi tipi di valutazioni:
Una lastra, che è la tecnica più comune di diagnosi per immagini, ci darà conferma del tipo di frattura e ci permetterà di pianificare il suo trattamento.
Una volta che la lastra ci ha detto che tipo di trattamento dovremo utilizzare la regola base per le fratture, di qualunque genere esse siano, è che:
I pezzi rotti devono tornare nella loro corretta posizione e non devono muoversi finché non sono guariti. Se le ossa non sono perfettamente allineate durante la guarigione potrebbero insorgere dei problemi che andranno ad influire con il movimento del polso e del gomito.
In alcuni casi le fratture richiedono un intervento chirurgico per assicurarsi che le ossa siano stabilizzate e allineate per poter guarire bene e non avere complicazioni.
Le ossa dell’avambraccio richiedono dai 3 ai 6 mesi per guarire completamente. Purtroppo più la frattura d’ulna è grave, scomposta, esposta e frammentata, più i tempi di guarigioni si allungheranno.
Potremo cominciare la fisioterapia per la frattura d’ulna quando sarà possibile rimuovere l’apparecchio gessato. La riabilitazione inizierà con degli esercizi per aumentare i gradi di movimento e gradualmente aggiungerà esercizi per potenziare la muscolatura del braccio.
Per quanto riguarda il post trattamento chirurgico possiamo dire che, se l’intervento è stato condotto correttamente, e la frattura ha consentito di creare una stabilità dei frammenti ossei, la fisioterapia si inizierà poco dopo l’intervento; il lavoro che si andrà a svolgere sarà quello di eseguire degli esercizi di movimento per l’avambraccio, per il gomito e per il polso. Questi movimenti immediati sono importanti per prevenire la rigidità.
È consigliato affidarsi ad uno specialista per stilare un programma di riabilitazione corretto e funzionale. Tra le terapie fisioterapiche più consigliate per lenire il dolore post frattura di ulna, ci sono sicuramente la tecarterapia, l’applicazione del kinesiotaping e gli ultrasuoni.
Andiamo ora a vedere praticamente che tipi di esercizi potrete fare. I primi esercizi che andrete a svolgere saranno la flesso-estensione della mano e dell’avambraccio, come abbiamo già detto, dovremo riprendere il movimento dell’arto superiore che sarà stato immobilizzato.
1-Flessione dell’avambraccio sul braccio con elastico. L’esercizio può essere eseguito anche a corpo libero.
2-Flessione dell’avambraccio sul braccio con manubri. Fisioterapia avanzata, una volta che avrete recuperato range di movimento, si andrà a lavorare sulla forza.
Potrete svolgere gli stessi esercizi, in una fase successiva, utilizzando dei pesi maggiori o degli elastici più resistenti; questi attrezzi andranno a creare una resistenza che aiuterà la vostra muscolatura a ritornare ad essere forte come, anzi più di prima.
Il principio di questo esercizio è quello di rinforzare la muscolatura dell’avambraccio.
Lo stesso tipo di esercizio può essere eseguito con gli avambracci in appoggio, ovviamente, il movimento sarà eseguito dalla mano.
Un altro esercizio che unisce la mobilità, il recupero della forza e il recupero del range di movimento sono i piegamenti delle braccia in appoggio al muro. Questo è un esercizio che va a lavorare principalmente sulla muscolatura del petto, ma ci può aiutare nel recupero della mobilità dell’arto superiore.
All’ inizio del percorso fisioterapico, potrai eseguire l’esercizio ponendoci parallelamente al muro d’ appoggio, man mano che diventerai più forte potrai spostare l’angolo di lavoro o allontanando i piedi dal muro oppure cercando un appoggio più basso, come ad esempio, un tavolo.
Questi sono alcuni esempi di esercizi riabilitativi che vengono svolti, all’inizio in modalità passiva (il fisioterapista farà eseguire le mobilizzazioni eseguendole al posto tuo); una volta riacquistata un po’ di forza puoi cominciare a svolgerli in modalità attiva (puoi svolgere gli esercizi in autonomia senza aiuto del fisioterapista).
Un certo grado di rigidità durante e dopo la guarigione, per frattura d’ulna è normale, ma nella maggioranza dei casi non pregiudica la funzione generale del braccio.
Normalmente, ci si può aspettare di riprendere a fare tutte le attività che si svolgevano prima. Sarà il medico a darvi il via libera per tornare a lavorare e riprendere le attività sportive; i tempi variano a seconda del tipo di frattura e del tipo fissaggio chirurgico a cui siete stati sottoposti.
Le placche e le viti che vi avranno inserito di norma vengono lasciate nel vostro avambraccio per sempre; nel caso si prenda in considerazione la rimozione delle placche, perché siete molto giovani o in caso diano qualche fastidio, il secondo intervento non verrà pianificato fino a quando le ossa non saranno completamente solidificate (ovvero non prima di 1-2 anni dal primo intervento chirurgico).
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sulla fisioterapia per la frattura d’ulna, o prenotare una valutazione fisioterapica con uno specialista nei Centri Kinesis Sport, contattaci con una mail.
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