Dolore sotto il tallone: quali cause?
Il tallone è la prima parte del piede che appoggia al suolo durante la camminata, ed è proprio per questo motivo che è una zona delicata e soggetta a molteplici sollecitazioni.
Prima di addentrarci nei meandri delle patologie, facciamo un piccolo riassunto dell’anatomia del piede e sulla posizione del calcagno. Le ossa del piede possono essere divise in tre gruppi così denominati, ossa tarsali, ossa metatarsali e falangi.
Quelle di nostro interesse per questo articolo sono quelle tarsali, sette ossa di cui il calcagno fa parte e che si collocano appena sotto l’articolazione della caviglia.
In generale è una sensazione fastidiosa percepita sul calcagno e nelle zone vicine; è un dolore che tendenzialmente parte in sordina per poi diventare sempre più acuto. Nella maggior parte dei casi è molto forte appena svegli e tende a diminuire durate la giornata per poi riacutizzarsi verso sera; altre volte invece è proprio durante la fase di rullata nella camminata che improvvisamente appare.
I soggetti più colpiti sono adulti compresi in una fascia di età che va dai 40 ai 60 anni, con piede piatto o cavo, diabetici o che trascorrono molte ore in piedi; i corridori sono ancora più a rischio.
Come già anticipato poche righe sopra le cause del dolore sotto il tallone possono essere diverse; vediamo ora alcune delle patologie che possono scatenano il dolore sotto il tallone.
Se il dolore è insopportabile o dura da molti giorni, se si è impossibilitati a svolgere le normali attività quotidiane, se caviglia e piede sono molto gonfi e presentano un ecchimosi, se oltre al dolore è presente febbre sopra i 38°, o se c’è presenza di formicolio al piede.
Il medico dopo un’accurata anamnesi, un esame obbiettivo ed esami diagnostici, potrà dirvi da quale patologie siete affetti.
Per prescrivere il trattamento più idoneo il medico dovrà tenere in considerazione l’intensità del dolore e la causa dei sintomi.
Le strade che si possono percorrere sono due: il trattamento conservativo e il trattamento chirurgico. Ovviamente il primo passo sarà verso il trattamento conservativo infatti la tendenza è quella di intervenire solo ed esclusivamente quando il trattamento conservativo non ha funzionato.
Invece, il trattamento chirurgico sarà diverso a seconda della patologia che causa dolore al tallone. Sarà il medico a decidere quale tipo di approccio utilizzare a seconda di vari fattori quali:
La prima cosa che si consiglia di fare in generale, per la gran parte delle problematiche, è quella di riposare. Il riposo è fondamentale per iniziare a risolvere tutti quegli stati di tipo infiammatorio.
Per riposo si intende non correre, non saltare, ma anche cercare di camminare il meno possibile o stare in piedi con il piede in appoggio per tante ore.
Il secondo e il terzo consiglio, vanno di pari passo, e sono quello di posizionare del ghiaccio sulla parte dolente (4/5 volte al giorno per 20 minuti, questa pratica ha un alto potere antinfiammatorio) e di assumere dei FANS se il dolore risulta insopportabile.
Naturalmente dovendo mettere il ghiaccio più volte al giorno, ti consiglio di procurarti una borsa che non gocciola e puoi usare più volte al giorno, tipo questa della Nexcare.
A seconda della patologia verrà poi consigliato l’utilizzo di scarpe o ortesi plantari che siano funzionali nella distribuzione del carico sulla pianta del piede. Le solette più famose sono quella della Scholl. Costano relativamente poco, durano in eterno e sono idonee sia per lo sportivo che per chi non pratica sport.
In ultimo, ma non per importanza, l’esecuzione di esercizi di stretching per la catena muscolare posteriore, nello specifico stretching per i polpacci e la fascia plantare.
Esistono molti esercizi che si possono utilizzare, sia di tipo attivo che di tipo passivo, la cosa importante è rivolgersi ad un terapista in grado di potervi costruire un programma basato sulle vostre necessità, legate al tipo di patologia che vi affligge.
Quando parliamo di terapia chirurgica, dobbiamo per forza legarci al tipo di dolore sotto il tallone che abbiamo: una fascite plantare non sarà mai trattata come un dolore al tendine di Achille, così come una frattura da stress non avrà lo stesso tipo di trattamento di una frattura scomposta da trauma.
È bene sapere che, nel caso in cui la terapia conservativa abbia fallito e la patologia lo permetta esiste la possibilità che il medico chirurgo decida di intervenire in modo da alleviare la vostra sofferenza. Questo, però, non vale per tutte le situazioni.
Le prime due raccomandazioni che mi sento di farvi sono quelle di: tenere sotto controllo il peso corporeo e indossare calzature di qualità. I piedi sono le fondamenta del nostro corpo, ci sostengono! Troppe volte sottovalutiamo questo fatto e li curiamo poco o per niente; le scarpe sono la loro casa e se non sono di ottima fattura (che non vuol dire per forza di marca), sicuramente ci daranno filo da torcere.
Inoltre è buona cosa allenare la muscolatura del polpaccio, spesso sottovalutata, ed effettuare delle sedute di allungamento muscolare specifiche per tutta la catena cinetica posteriore ed anteriore dell’arto inferiore; molto spesso capita di trovare pazienti con dolore sotto il tallone che sono molto contratti anteriormente e molto allungati posteriormente o viceversa.
Questa condizione di squilibrio ci porta, più spesso di quanto crediamo, a sollecitare tendini e legamenti nella maniera scorretta, oppure ad un appoggio scorretto del piede; tutto questo porta come diretta conseguenza il dolore sotto al tallone.
Concludiamo questo articolo specificando che ogni problematica è a se stante e che per curarla al meglio è sempre bene affidarsi ad un team di esperti, ad un centro fisioterapico e in caso di emergenza, al pronto soccorso, dove sicuramente sapranno indicarvi l’iter da seguire più adatto a voi.
Saremo lieti di rispondere ad ogni eventuale domanda. Se vuoi ricevere più dettagli riguardo il dolore sotto il tallone, o per prenotare una valutazione fisioterapica scrivimi una mail.
Dott. Fabio Marino
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