In questo articolo parliamo del dolore neuropatico periferico…
Il sistema nervoso è l’insieme di tessuti che sono in grado di ricevere, elaborare, produrre e trasportare informazioni da e per le zone periferiche del corpo umano.
Il sistema nervoso centrale è la parte più importante dell’apparato nervoso in quanto è il centro di elaborazione di tutti i dati ed è formato da encefalo e midollo spinale, mentre il sistema nervoso periferico è composto da tutto il tessuto nervoso che si trova al di fuori del sistema nervoso centrale. In particolare, esso è costituito dai nervi, vie di conduzione delle informazioni provenienti dai tessuti periferici e dall’esterno, acquisite tramite recettori, verso il centro e viceversa.
Il dolore neuropatico è un tipo di dolore diverso rispetto alla sensazione dolorosa percepita ad esempio a seguito di un trauma o di una ferita. Nell’ultimo caso, infatti, i recettori cutanei rispondono alla presenza dell’evento traumatico ed inviano, tramite il sistema nervoso periferico, l’informazione di pericolo al sistema nervoso centrale. Tale dolore viene chiamato dolore nocicettivo. E’ un tipo di algia più semplice da interpretare rispetto ad un dolore neuropatico, in quanto è più facile trovarne la causa, che risulta evidente essendo una ferita o un trauma.
Per comprenderne meglio la causa, è necessario acquisire alcuni cenni di anatomia del sistema nervoso. Semplificando, la cellula base del sistema nervoso, il neurone, è formata da una parte centrale, il corpo, da alcune ramificazioni, i dendriti, che ricevono i segnali provenienti dagli altri neuroni, e da un altro prolungamento detto assone, che invece diffonde il segnale del neurone stesso. L’assone può essere rivestito da una guaina di mielina, una sostanza che permette all’impulso nervoso di essere trasmesso più velocemente. Il dolore neuropatico può essere dovuto ad una alterazione della guaina mielinica che riveste gli assoni e che causa la perita da parte del nervo di parte della sua funzione.
Il dolore neuropatico ha un meccanismo di insorgenza che non è del tutto conosciuto. Potrebbe derivare dal fatto che i nervi danneggiati diventano ipereccitabili e trasmettono gli stimoli dalla periferia al centro in modo alterato.
La causa di tale fenomeno può essere sconosciuta, quindi si parla di dolore neuropatico idiopatico. Possono esserci però delle cause specifiche.
La compressione nervosa dovuta a masse tumorali o problemi del sistema circolatorio come aneurismi.
In alcuni casi, il dolore neuropatico può essere causato dalla presenza di traumi direttamente sul nervo periferico oppure indirettamente sul sistema nervoso centrale, ad esempio per un grosso trauma osseo o una frattura dell’apparato scheletrico che protegge il sistema nervoso, come la colonna vertebrale. Il dolore neuropatico, quindi, in caso traumatico può essere sia centrale che periferico, a seconda della sede dello stesso.
La presenza di malattie infettive che possono essere la causa dell’alterazione della guaina del nervo. Un esempio può essere l’herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, che può generare nevralgia post erpetica, ma anche l’AIDS o altre malattie infettive come la sifilide o la malattia di Lyme.
Anche la nevralgia del nervo trigemino può causare dolore neuropatico.
In alcuni casi, il dolore neuropatico si scatena a seguito di un intervento chirurgico.
La presenza di diabete, dove l’alto livello di glucosio danneggia i vasi sanguigni che portano ossigeno e nutrimento al nervo del sistema nervoso periferico, causando un dolore neuropatico periferico. La mancanza di queste sostanze può causare la morte delle cellule nervose. Tale patologia è conosciuta come neuropatia diabetica. (Leggi l’articolo: ESERCIZI GIUSTI PER IL DIABETE).
Malattie degenerative come la sclerosi multipla, che può dare origine ad un dolore neuropatico centrale dovuto alla degradazione progressiva della mielina causata proprio della malattia.
La presenza di malattie renali croniche può provocare un dolore neuropatico, in quanto le sostanze tossiche prodotte dall’organismo non vengono escrete, ma si accumulano danneggiando anche il nervo.
Nelle persone che hanno subito l’amputazione di un arto, può essere percepito un dolore neuropatico generato dalla cosiddetta “sindrome dell’arto fantasma”. E’ la persistente sensazione di possedere ancora l’arto che è stato amputato, è una percezione anomala dovuta alla rappresentazione ancora presente dell’arto a livello cerebrale. La sensazione dolorosa può durare anche fino a un anno dall’amputazione, dopodiché solitamente si risolve.
La malnutrizione può provocare un dolore neuropatico a causa della carenza di vitamine fondamentali per la salute del sistema nervoso.
Un dolore neuropatico può originare dall’assunzione di alcune sostanze a lungo termine, come i chemioterapici. Lo stesso vale per la lunga esposizione ad alcune sostanze tossiche, come gli insetticidi, oppure piombo, mercurio o arsenico che potrebbero essere presenti in ambienti insalubri, oppure a causa di alcolismo.
Tra i fattori di rischio per la patologia, ce ne sono alcuni non modificabili, come l’età avanzata o una predisposizione genetica. Si è osservato anche che il dolore neuropatico sia più comune nel sesso femminile.
E’ consigliabile attuare strategie comportamentali atte a evitare l’insorgenza ed il contagio da virus che possono causare il dolore e anche il limitare gli interventi chirurgici non indispensabili.
Nei paesi occidentali, il dolore neuropatico affligge circa il 5% della popolazione, con punte fino al 8%, in particolar modo negli anziani, i quali presentano spesso diabete, affezioni renali o altre patologie sopracitate. L’incidenza del dolore neuropatico all’anno è di circa 8 soggetti ogni 1000. Si è stimato che il 40% di lombalgici abbiano anche un dolore neuropatico.
Infatti, le malattie legate all’anzianità sono in aumento, come il diabete, a seguito dell’aumentata aspettativa di vita. Per quanto riguarda patologie come l’herpes, si è calcolato che il dolore neuropatico colpisca il 10% dei soggetti con la patologia, a differenza del 20% di coloro che hanno avuto un tumore ed il 10% di chi ha subito un intervento chirurgico.
Essa può essere definita iperalgesia, in caso sia esagerata la reazione ad un determinato stimolo doloroso, oppure allodinia, se viene percepito del dolore a seguito di stimoli normalmente non dolorosi. Non è sempre detto che il dolore percepito corrisponda all’entità della condizione della malattia che lo causa.
Per esempio, può essere presente un dolore molto forte, pur in presenza di una condizione patologica non grave e sotto controllo.
E’ necessario effettuare anche una serie di test a questionario e scale di valutazione. È importante che vengano segnalate tutte le patologie pregresse che possono influire sul dolore periferico. Successivamente viene effettuato un esame fisico obiettivo. Una valutazione viene effettuata dal medico neurologo e possono essere richiesti ulteriori esami.
Tra i test di approfondimento richiesti, ci possono essere anche gli esami del sangue, che possono confermare alcune ipotesi diagnostiche come per esempio il diabete, nel caso di alti livelli di glicemia.
Tali esami strumentali possono essere effettuati per localizzare il danneggiamento del sistema nervoso, in modo da effettuare una terapia corretta e mirata. Il trattamento del dolore neuropatico, infatti, deve essere specifico in base al tipo, centrale o periferico.
Ad esempio, se il diabete è ben compensato, può generare meno sintomi e dolori. E’ bene sottolineare che non sempre è possibile curare la fonte del dolore in quanto, se si tratta di patologie croniche, non possono essere guarite, ma è fondamentale cercare una terapia che perlomeno attenui i sintomi.
In particolare, in alcuni casi si utilizzano gli antidepressivi perché si è verificato che agiscono anche sul dolore neuropatico, oppure gli antiepilettici, che vengono utilizzati se vi è un’associazione tra epilessia e dolore. Tra gli antidolorifici, si possono utilizzare gli oppiacei, che sono più potenti rispetto ai normali antidolorifici, ma sono somministrati con cautela, in quanto possono provocare dipendenza.
In alcuni casi si somministrano dei farmaci anestetici, come la lidocaina, che è stato dimostrato diano un beneficio sul dolore neuropatico. Il problema principale di tutti i trattamenti farmacologici è il giusto dosaggio della terapia, contenendo gli effetti collaterali. E’ ancora in studio una terapia del dolore efficace e a basso rischio di complicazioni.
In particolare, il fisioterapista cerca delle strategie per rinforzare in tono del muscolo e recuperare il movimento in tutti i pazienti che, a causa del dolore, tendono a non muoversi. L’immobilità genera un circolo vizioso, in cui il dolore non fa altro che aumentare. Tra le terapie fisiche può essere proposta la TENS, la stimolazione elettrica nervosa transcutanea, che prevede l’applicazione di scariche elettriche tramite placche che riducono la trasmissione dei segnali dolorosi anche di tipo neuropatico. Un’alternativa può essere la PENS, quando la stimolazione elettrica nervosa è percutanea.
Il trattamento psicologico è molto importante perché il dolore neuropatico può creare una situazione stressante e deprimente. La prognosi può non essere positiva trattandosi spesso di dolore associato a patologie croniche, per cui non è prevista la guarigione.
Co-autrice: Dott.ssa Ft Dalila De Blasio
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