DOLORE AL COCCIGE - Schiena e Cervicale - Fabio Marino
Il coccige è composto dalla fusione di una serie di 3-5 vertebre. Si trova sotto all’osso sacro.
In questo articolo trattiamo un problema molto insidioso: il dolore al coccige
Il dolore al coccige, chiamato anche coccidinia, è un sintomo nella parte più bassa della schiena, in quanto il coccige si trova nella zona più inferiore della colonna vertebrale. I sintomi al coccige possono avere origini non identificate (dolore idiopatico), oppure cause traumatiche come fratture, microtraumatiche per movimenti ripetuti o posizioni mantenute, ma anche atraumatiche. In tal caso, il dolore è provocato da variazioni anatomiche come la presenza di speroni ossei o mal posizionamento del coccige. Esistono anche cause degenerative, neurologiche o muscolari.
Il trattamento comprende la terapia farmacologica e fisioterapica. Se tale approccio di tipo conservativo non apporta benefici, esistono opzioni chirurgiche, utilizzate come ultima spiaggia per il trattamento.
Rispetto alla sintomatologia alla parte più alta della colonna vertebrale, dalla cervicale al sacro, il dolore al coccige è molto meno comune. Statisticamente, colpisce più le donne che gli uomini, forse a causa della differente anatomica pelvica femminile rispetto a quella maschile.
Il coccige è composto dalla fusione di una serie di 3-5 vertebre e rappresenta il residuo della “coda” dei nostri antenati. Si trova sotto all’osso sacro. Nonostante sia un osso unico, i singoli segmenti sono simili alle classiche vertebre della colonna, con un corpo vertebrale e dei processi trasversi. A differenza delle altre vertebre, però, i segmenti del coccige sono più piccoli e non hanno un canale vertebrale.
I legamenti che si inseriscono sul coccige sono il longitudinale anteriore e posteriore, i legamenti laterali e gli spinosacrali, il legamento sacrotuberoso, che lo collega alla tuberosità ischiatica.
Alcuni muscoli originano o si inseriscono sul coccige: i grandi glutei, il muscolo coccigeo e il gruppo muscolare formato da ileococcigeo, pubococcigeo e puborettale.
L’innervazione del coccige comprende nervi di tipo somatico, che trasportano informazioni su dolore e sensazioni da ossa e legamenti, ed il sistema nervoso simpatetico che include il ganglio di Walther.
La sintomatologia al coccige può essere di origine sconosciuta. Si tratta della cosiddetta origine idiopatica, come spesso come spesso accade in diverse aree corporee. Il dolore al coccige può avere cause specifiche: traumatiche, microtraumatiche, atraumatiche. Infatti, può provenire da episodi di traumi o movimenti ripetuti o posizioni mantenute, ma può anche non essere conseguenza di eventi traumatici nè microtraumatici.
Tra le cause traumatiche può esserci la frattura di coccige, dovuta ad una caduta o in alcuni casi al parto. Un altro motivo di dolore al coccige traumatico può essere la dislocazione del coccige, a causa di una rottura legamentosa.
Se il coccige deve reggere molto peso a causa dell’anatomia del soggetto o delle posizioni mantenute, ad esempio lo stare a lungo seduti, può verificarsi un’instabilità dinamica dell’osso stesso, causa a volte di dolore al coccige.
Nei casi atraumatici, il dolore al coccige può essere dovuto alla formazione di uno sperone osseo nella parte inferiore e posteriore. Tale sporgenza può arrecare dolore in posizione seduta.
Oppure, il problema può essere correlato ad una posizione anatomica anormala del coccige. Potrebbe essere che l’osso si trovi in posizione troppo posteriore. Ciò causa un aumentato carico sull’osso durante la posizione seduta. Viceversa, il coccige può essere troppo anteriore e creare un conflitto con la pelvi.
Anche problemi degenerativi come l’artrosi possono affliggere le articolazioni del coccige e creare dolore.
Il coccige può essere una zona cancerosa primaria o metastatica. In tal caso, il dolore al coccige deve essere analizzato tramite diagnosi differenziale da un medico. Il campanello d’allarme potrebbe scattare al fallimento dei trattamenti della coccidinia, senza nessun miglioramento.
Anche le infezioni ossee possono essere considerate alla base di dolore al coccige. Solitamente, si sviluppano perché correlate ad altre affezioni nella zona come presenza di ulcere o interventi chirurgici pregressi, o condizioni preesistenti di deficit al sistema immunitario (immunodeficienza, sepsi).
Il dolore al coccige tipicamente si sviluppa da seduti, soprattutto se leggermente reclinati indietro. In tale posizione, infatti, il peso si concentra maggiormente sull’osso . La correzione della posizione dà notevoli miglioramenti sulla sintomatologia: è sufficiente variare maggiormente le posizioni, ad esempio alternando postura seduta ed eretta, o con maggior carico su un emibacino e poi su un altro, e sedersi con le anche maggiormente flesse. Può essere utile anche variare la consistenza della seduta, alternando superfici più morbide a più rigide.
Spesso, chi ha dolore al coccige e di conseguenza si posizione male per cercare di evitare il dolore, può provocare sintomi secondari anche nel resto della colonna e nella zona pelvica. Possono quindi generarsi tensioni anche a livello muscolare e del pavimento pelvico.
In alcuni pazienti, il dolore al coccige compare anche nel passaggio da seduto a in piedi. Sono soprattutto coloro che soffrono di instabilità ed eccessivo movimento delle vertebre coccigee.
Durante l’anamnesi, lo specialista interroga il paziente sulla sintomatologia provata. Il soggetto tipicamente indica la zona del coccige e non una generica zona di dolore alla schiena. Nell’ispezione, viene osservata e analizzata l’area dolente, la cute, la presenza di segni di infiammazione come calore, rossore, gonfiore. Alla palpazione, può essere evidente uno sperone osseo.
Toccando il coccige, spesso si riproduce il dolore e si analizza il punto preciso di origine. La palpazione comprende anche i tessuti circostanti, come legamenti e muscoli. L’esame fisico comprende una valutazione dell’articolazione sacro-iliaca e della zona lombosacrale.
Lo specialista può richiedere alcuni esami strumentali per il dolore al coccige. Spesso vengono richieste delle radiografie della zona lombosacrale, che comprendono anche il coccige. Per studiare l’instabilità dinamica del coccige, può essere necessario avere una comparazione tra radiografie da seduto e in piedi.
In caso di sospetti tumori o infezioni, dovrebbe essere effettuata una risonanza magnetica, in quanto la semplice radiografia potrebbe non evidenziare il problema. Anche la TAC ha la potenzialità di evidenziare alcune anormalità, ma è in genere meno sensibile della risonanza. Inoltre, sottopone il soggetto a radiazioni ionizzanti.
A volte il dolore al coccige si riduce con l’applicazione di ghiaccio o di antinfiammatori topici. I farmaci per bocca possono a loro volta dare benefici, seppur non abbiano una specificità per il dolore al coccige e, se se ne abusa, potrebbero arrecare problemi a livello gastrico.
In caso di dolore persistente, possono essere proposte iniezioni di corticosteroidi locali o a livello nervoso, tecniche decisamente più invasive delle precedenti.
Il fisioterapista, in primis, si occupa dell’educazione dei soggetti. L’utilizzo di alcuni tipi di cuscini, come quelli a forma di U o a cuneo, potrebbe dare benefici sul dolore al coccige durante la posizione seduta, evitando che la pressione aumenti sul punto dolente. Sono invece meno utilizzati i cuscini a ciambella tipo questo che cliccando qui puoi vedere. Risulta essere molto di aiuto e può alleviare fino a far scomparire la sintomatologia dolorosa.
Essi, spesso, sono rivolti alla muscolatura del pavimento pelvico e comprendono esercizi posturali, di respirazione, di stretching, di trattamento dei trigger points. Recenti studi hanno dimostrato una riduzione del dolore del 60% con la sola fisioterapia.
La coccigectomia è un intervento di rimozione chirurgica del coccige, considerato solo in casi estremi di forte dolore che non risponde a nessun trattamento. L’intervento può avere delle complicazioni, come l’insorgenza di dolore cronico, prolasso del pavimento pelvico o l’infezione della ferita. Quest’ultima spesso può causare la necessità di un ulteriore intervento chirurgico sulla cicatrice.
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