Kinesiterapia è un termine che deriva dall’unione di due parole greche “kinésis”, ossia movimento e “therapeía”, cioè cura o rimedio. Nella sua totalità, quindi, significa letteralmente “metodo di cura attraverso il movimento”.
La kinesiterapia, infatti, serve a stimolare il sistema nervoso e quello muscolare agendo sui meccanismi stessi del movimento. Nello specifico, la terapia è associata all’uso di manipolazioni fisioterapiche profonde o semplici (massoterapia), alla terapia posturale e all’utilizzo di strumenti come la tecarterapia, gli ultrasuoni, le onde d’urto, ecc.
L’utilizzo della terapia kinesiologica consente di riportare il corpo in uno stato di equilibrio e armonia, ad esempio dopo incidenti traumatici, in caso di dolori e blocchi che impediscono di muoverci e di svolgere le nostre attività. Attraverso la terapia del movimento è possibile ottenere la riabilitazione, il recupero, il ristabilimento della parte bloccata e riaccompagnarla al ripristino della sua totale funzionalità.
A cosa serve la Kinesiterapia
La kinesiterapia è un rimedio di tipo manuale, finalizzato a ridurre la rigidità dei tessuti che compromette la mobilità fisiologica articolare. Tra i disturbi curati dalla kinesiologia, oltre ai dolori muscolari, vi possono essere anche lo stress e l’ansia, le allergie e l’asma, i deficit di attenzione e di memoria, le intolleranze alimentari e i disturbi digestivi.
Inoltre, la terapia del movimento aiuta ad aumentare la forza e la resistenza dei muscoli, necessari al movimento dell’articolazione interessata.
Tra le cause principali dell’inflessibilità tessutale vi sono:
- traumi muscolari e tendinei;
- fratture ossee;
- traumi del sistema nervoso centrale e periferico;
- lunghi periodi di immobilità, ad esempio per un intervento chirurgico;
- patologie degenerative delle articolazioni, delle ossa, dei muscoli e del tessuto nervoso.
In generale, la kinesiterapia è un metodo terapeutico efficace per:
- ridurre il dolore e l’infiammazione;
- rilassare i tessuti;
migliorare la vascolarizzazione.
Kinesiterapia attiva e passiva: come funzionano
La kinesiterapia si basa sul movimento dei distretti corporei compromessi. Mediante la terapia manuale, il fisioterapista “forza” progressivamente il movimento per ridurre la limitazione articolare. I trattamenti possono durare dai 30 ai 60 minuti e l’intensità della terapia rispetta i tempi di guarigione del paziente, per non provocare situazioni di dolore e per permette di riacquistare gradualmente la mobilità articolare.
La terapia kinesiologica viene organizzata su 3 livelli, a seconda delle modalità di lavoro utilizzate nella riabilitazione per muovere un’articolazione o un segmento corporeo:
- kinesi passiva: consiste nella mobilizzazione di un segmento corporeo esclusivamente dal terapista senza l’aiuto del paziente;
- kinesi assistita: il gesto è svolto dal terapista con la parziale collaborazione del soggetto che dev’essere in grado di sostenere almeno il peso del distretto corporeo interessato;
- kinesi attiva: è la mobilizzazione di un segmento corporeo messa in atto interamente dal paziente senza aiuto esterno.
Grazie alla progressione di questi 3 livelli, la kinesiterapia permette ai muscoli di riprendere la loro forza ed elasticità, favorendo il raggiungimento della completa autonomia del paziente. A questo punto, dalla terapia kinesiologica si può passare alla terapia motoria riabilitativa.
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